“Tutti mi vogliono male solo perché sono piccola e Calabrese!”
Ahi, ahi, ahi, piccola Calimera calabrese…
Nelle mie vite precedenti cos’ho combinato di così grave da meritare la nascita in una terra desolata come la Calabria?
Magari “Ava, come lava!” sponsorizza anche me, voi che dite?
…
Sono nata in Calabria quindici, forse sedici anni fa, in provincia e per di più da due genitori di classe medio-bassa.
La mia è una terra di uomini e donne con le braccia scure, dalla pelle inaridita dal sole e dalle ascelle grondanti di sudore.
Qui la gente stringe i denti e tira avanti, truffa, graffia, ringhia ma non cede mai.
Non è una teoria razziale, tu, terrone, e tu, polentone, sei pur sempre un homo sapiens sapiens, ma è quello che percepisco quando origlio i discorsi della gente per la strada. Non posso certo biasimarli, anch’io sono così.
Forse c’è un gene che trasmette la calabresità, quella cocciutaggine egoista che non mi ha mai abbandonata, o forse nel nostro cervello c’è qualche strato cerebrale dove secoli e secoli di rabbia sono così radicati, che oramai trasmetteremo nei secoli e nei secoli la nostra unicità.
1 commento:
E' molto bella la descrizione che fai delle genti di Calabria. Coglie i caratteri fondamentali di questa terra dai lineamenti forti.
Anch'io ci sono nato, ma l'unica cosa che ho ereditato sembra essere la testardaggine...
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