sabato 19 luglio 2008

Com mammeta t'ha fatta...

Molti dicono che io somigli a mia madre in modo impressionante.
Quando prendo in mano una sua foto, lo noto anch’io.
Però, io, non sono lentigginosa. Ho la pelle d’un biancore unico, che abbandono leggermente d’estate quando passo al massimo sei, sette giornate al mare.
Non amo particolarmente il mare, odio gli sguardi della gente che si posano sul mio corpo da bambina. E poi l’acqua è viscida, le pietre del fondale verdi e diversi rivoli di scarichi, “non tossici” secondo le autorità locali, mi rivoltano lo stomaco.
Eppure, sono fortunata.
Pochi capiscono l’importanza della nostra terra, piegata al volere di soldi e modellata secondo i gusti dei potenti. Seduta sulla riva, stesa sul mio asciugamano da due lire, osservo la montagna. Che binomio fantastico!
Non tutti conoscono la sensazione di perdersi in uno di quei boschi dagli alberi dai tronchi immensi che hanno passato in silenzio i loro secoli, che vedono compiere crimini dalla natura che cacciano laddove, a caratteri cubitali, è scritto “VIETATA LA CACCIA”.
Il gusto godurioso, sublime e delicato dei pinoli raccolti dalle pigne cascate a terra, le mani appiccicose e nere, il sasso necessario per spaccare il guscio del seme e mangiarne uno, poi un altro e infine altri cento… Ricordi vivi e nitidi della mia prima infanzia.

1 commento:

Petro ha detto...

Ciao complimenti per i pensieri, anche io sono calabrese(caulonia-Nardodipace),ma abito a varese da 16anni..:)